Il mese di marzo è stato caratterizzato nella prima decade dall'influenza di correnti perturbate nord Atlantiche che giunte in sede mediterranea originavano minimi pressori capaci solo per brevi tempi correnti di aria più fredda, ma non troppo, dall'est e dal nord Europa, in un contesto prevalentemente mite, per i successivi 12-14 giorni il nostro territorio è stato interessato da un assidua presenza dell'Anticiclone che ha mantenuto i cieli sereni favorendo un clima a tratti mite di
giorno e piuttosto freddo di notte per inversione termica, successivamente, intorno al 23-25 marzo una saccatura di aria più fredda in discesa dalla Scandinavia ha apportato una veloce diminuzione del campo barico destabilizzando le figure pressorie che si erano assestate nel comparto Europeo determinando negli ultimi giorni del mese una situazione di "confusione" su tutto il continente ove non vi era più una figura barica dominante.
Adesso andiamo ad esaminare la situazione sulla nostra regione grazie ai dati elaborati dall'arsial.it
Dal punto di vista pluviometrico sono stati registrati valori abbastanza alti su tutto il territorio regionale con gli accumuli più alti registrati tra alto Romano e Viterbese con punte di 210/230 millimetri, l'area con il minor apporto pluviometrico ne è risultata quella intorno alla città di Latina dove gli accumuli si sono mantenuti inferiori ai 50 millimetri, sul resto della regione valori compresi tra 70 e 170 millimetri.
Dal punto di vista termico è stato un mese mediamente mite grazie alla presenza per 15 giorni di fila dell'anticiclone, valori maggiori sono stati riscontrati sulle coste e sulle pianure generalmente compresi tra +12/+14°c fino a scendere su valori compresi tra +4/+9°c in appennino.
Per quanto riguarda la ventilazione a dominare è stato il Libeccio ovvero correnti da sud-ovest risultando più sostenuto sul Viterbese dove l'intensità media ha raggiunto localmente i 4m/sec, intensità più debole sul resto della regione con valori compresi tra 0,5 e 2,5m/sec