Ormai è assodato che l'anticiclone che ha stanziato sui nostri territori nelle ultime settimane, permarrà ancora a lungo, almeno fino a Natale, e forse oltre. Ma se in estate al termine "anticiclone" associamo, caldo e sole, in inverno la situazione è ben diversa, tutta colpa delle giornate più corte che non permettono al sole di riscaldare come in estate i bassi strati, viceversa, gli stessi si raffreddano notevolmente durante le lunghe notti. Le conseguenze sono ben evidenti, infatti, se a questo prolungato raffreddamento notturno associamo una ventilazione pressoché assente, come risultato troviamo le nebbie, nebbie che normalmente tendono a "rafforzarsi"(più estese e durature) giorno dopo giorno, ovviamente per questioni fisiche le aree soggette a queste nebbie sono le vallate e le pianura, spesso preda anche di considerevoli inversioni termiche che fanno scendere le temperature, nei punti più bassi, anche di diversi gradi al disotto delle zero, ben più mite di giorno, con forti escursioni termiche che raggiungono il massimo scarto proprio nelle aree pianeggianti e vallive, infatti le stesse località che all'alba vedevano valori di 0/-2°c, nel primo pomeriggio hanno visto la colonnina di mercurio toccare i +14/+16°c prima di riprendere la discesa già a metà/tardo pomeriggio. Nei prossimi giorni(almeno fino al 25-27 dicembre) tale situazione non subirà significative variazioni se non per un progressivo aumento delle nebbie che, oltre ad acquistare territorio, vedranno una durata via via maggiore in particolar modo nelle vallate interne più chiuse.